W.I.P. Demolizione e ricostruzione della nuova caserma dei Carabinieri e Forestale di Serravalle di Chienti (MC)
L’intervento ricade tra gli “interventi di importanza essenziale” - individuati dal Commissario Straordinario- ai sensi e per gli effetti del comma 3 bis. 1 dell’articolo 14 del d,l. 189/2016. L’intervento è stato interamente finanziato con le risorse del Fondo per la ricostruzione delle aree terremotate di cui all’art. 4 del decreto-legge n.189 del 2016., come previsto dall’Ordinanza n.56 del 10 maggio 2016.
La ricostruzione della caserma, resa necessaria dalle forti lesioni riportate in seguito agli eventi sismici del 2016, è colta come
occasione per realizzare un intervento che sviluppa il tema dell’integrazione dell’opera architettonica all’interno del contesto boschivo circostante, riconfigurando la percezione dell’edificio per chi percorre l’asse viario principale, rappresentato dalla viabilità sulla SS 77 della valle di Chienti, e di dotare le amministrazioni incaricate della gestione del bene di caserme innovative e funzionali, in linea con i più evoluti standard di sicurezza sismica e tecnologica nonché di qualità e sostenibilità ambientale.
Il nuovo edificio sarà classificato nZEB (nearly Zero Energy Building), secondo lo standard di efficienza energetica introdotto dal DM 26/6/15 “requisiti minimi” del Ministero dello Sviluppo Economico, ed avrà un elevato livello di sostenibilità energetico-ambientale secondo i principi espressi dai Criteri Ambientali Minimi (CAM) del Ministero dell’Ambiente.
Dal punto di vista funzionale i due livelli dell’edificio saranno dedicati alle aree operative, alle residenze dell’arma e agli impianti tecnologici a servizio della caserma - collocati al piano inferiore - per una superficie lorda di pavimento complessiva di circa 844 mq.
Il sito si ubica nella porzione centrale dell’Appennino Umbro-Marchigiano ed in particolare all’interno di una stretta incisione valliva orientata circa NE-SE, alla base del versante in sinistra idrografica del fiume Chienti di Gelagna, ad una quota di circa 670 m sul livello del mare. Si riporta a seguire una sezione topografica perpendicolare alla suddetta incisione valliva.
Dati tecnici
La demolizione e successiva ricostruzione della caserma è colta come occasione per realizzare un intervento che sviluppi il tema dell’integrazione dell’opera architettonica all’interno del paesaggio boschivo circostante, riconfigurando la percezione dell’edificio per chi percorre l’asse viario principale, rappresentato dalla viabilità sulla SS 77 della valle di Chienti, e di dotare le amministrazioni incaricate della gestione del bene di caserme innovative e funzionali, in linea con i più evoluti standard di sicurezza sismica e tecnologica nonché di qualità e sostenibilità ambientale.
Il nuovo edificio articola il programma funzionale su un impianto integrato con il territorio, modellato per seguire le curve di livello del terreno. L’edificio si sviluppa su due livelli, sviluppando la zona operativa-logistica al piano terra e la zona residenziale al piano superiore. Il volume principale contenente la zona operativa si sviluppa su due livelli mentre il volume contenente l’autorimessa e i locali tecnici si sviluppa su un unico livello lungo l’asse nord-sud, assecondando l’andamento del terreno. Tale soluzione permette di ottenere un volume di altezza inferiore rispetto a quella dell’edificio esistente (passando dai 3 piani dell’esistente ai 2 piani della soluzione proposta) riducendo l’impatto visivo del nuovo edificio, mettendolo in relazione visiva con le chiome degli alberi circostanti.
Al tempo stesso, il volume contenente l’autorimessa viene parzialmente incassato all’interno del profilo del pendio esistente, consentendo un’integrazione dell’intervento con il versante boschivo. La copertura del volume, inoltre, verrà realizzata con un pacchetto a verde estensivo, caratterizzato dalla presenza di essenze locali, che andrà a creare una continuità di superfice verde con il resto del crinale.
L’articolazione dei due volumi genera un’impronta planimetrica a L che delimita un ampio piazzale d’ingresso alla caserma sul quale convergono gli accessi pedonali e carrabili alla struttura. Il volume risultante si configura come un elemento mono-materico scavato al piano terra in corrispondenza degli accessi carrabili e pedonali e delle vetrate che si aprono sul piazzale d’ingresso. Il volume fuori terra si affaccia sulla strada con il suo fronte principale cieco largo circa 11,7 m con un un’altezza massima di circa 8,4 m (3,45 nella parte a monte, dove l’edificio si integra con il pendio esistente). Il corpo di fabbrica è caratterizzato dall’ingresso pubblico dal piazzale ricavato a sud sul quale si aprono le ampie vetrate che contraddistinguono la zona degli uffici. Al primo piano viene posizionata la parte residenziale composta dai due alloggi e le camerate, con accesso indipendente dall’esterno. Il secondo volume che compone l’impronta planimetrica a L dell’edificio contiene le autorimesse, gli ambienti di deposito e i locali tecnici a servizio della caserma.
Il volume è parzialmente incassato nel pendio ed è caratterizzato dalla presenza di una copertura verde che permette, attraverso una scala esterna, un ulteriore accesso alla zona residenziale. Il rivestimento in alluminio preverniciato effetto corten che caratterizza il nuovo intervento, dialoga con i toni chiaroscurali del contesto boschivo circostante, trovando una diversa intonazione con esso al passare delle stagioni. Il nuovo intervento si configura come una quinta scenica che cerca un’integrazione tonale con contesto boschivo, ma che diviene al tempo stesso facilmente identificabile attraverso gli scavi che caratterizzano l’ingresso e la facciata al piano terra.
L’elemento caratteristico del volume costruito diventa perciò l’ampio scavo che contraddistingue il fronte sud che, oltre ad assicurare un ottimale irraggiamento ai locali di lavoro, rende l’edificio riconoscibile ma al tempo stesso integrato con il contesto circostante. Come si evince dal progetto, il pendio boschivo a monte dell’intervento verrà mantenuto e sarà oggetto di manutenzione, mentre le aree verdi da progetto, in particolar modo il tetto verde sviluppato sulla copertura del locale autorimesse, saranno integrate con vegetazione autoctona adattata. Per quanto riguarda il piazzale carrabile d’ingresso, verrà previsto l’impiego di materiali drenanti ad integrazione delle strategie per la gestione della raccolta delle acque meteoriche.